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La vita di San Rocco

San Rocco: Cavaliere della Carità

S. Rocco è uno dei Santi più famosi e più popolari del mondo. Di certo sappiamo che è nato in Francia, nell’illustre città di Montpellier, da nobili, cristiani genitori, verso la fine del sec. XIII. Rimasto presto orfano, distribuì ai poveri il suo ricco patrimonio ereditato, e, ispirato da un ardente desiderio di farsi povero e pellegrino come Gesù, a 20 anni lasciò nascostamente la sua patria e si diresse alla volta di Roma e della Terra Santa, attraversando l’Italia. Giunto a circa 100 Km dall’Eterna città, ad Acquapendente, fu sorpreso dalla pestilenza ed Egli subito si offrì per assistere agli appestati, compiendo prodigiose opere di carità e innumerevoli guarigioni. Poi passò a Roma dove pure infuriava la peste e dove guarì anche un cardinale. Dopo tre anni di permanenza e di mirabile apostolato caritativo tra i poveri e gli appestati, Rocco si spostò a Cesena, a Rimini ed a Piacenza, debellando il morbo con la preghiera e con i miracoli, premio e testimonianza divina. Ma a Piacenza egli stesso fu colpito dall’epidemia ed allora si ritirò in un bosco distante 18 Km, in località Sarmento, sia per curarsi, sia per non essere di disagio agli atri. Guarito non senza intervento celeste per mezzo di un grazioso cagnolino, che gli portava ogni giorno un pane, il nostro santo riprese la via del ritorno verso la Francia, verso la sua città natale, la sciando l’Italia (dopo circa 8 anni di incomparabili opere di carità confermate da innumerevoli prodigi a favore di tanti infelici colpiti dalla peste, di tante anime bisognose di luce e lasciando in ricordo di mirabili virtù. A Montpellier giunse come in Pellegrino sconosciuto e vagabondo, in momenti politicamente delicati: venne perciò arrestato, sospettato e imprigionato per circa cinque lunghi anni. Riconosciuto soltanto alla sua morte, accompagnata da alcuni segni straordinari, Rocco ebbe gli onori del sepolcro e presto anche quelli del culto e della venerazione popolare, invocando valido Protettore contro le frequenti epidemie e le ricorrenti pestilenze dei tempi. Secondo la Tradizione, era l’anno 1327 ed egli ne aveva circa 32, ma ormai apparteneva un po’ a tutto il mondo! Nel 1485 le più preziose reliquie del suo Corpo vennero trasportate a Venezia nella nuova Chiesa dell’Arciconfraternita a Lui intitolata ed a Venezia, quasi “focolare irradiatore”, la devozione del popolare Santo ebbe nei secoli un largo impulso che noi vogliamo maggiormente incrementare e diffondere poiché se le notizie della sua vita sono un po’ scarse in compenso però sono profondi e universali il Suo Nome, il Suo Culto, la Sua Gloria! Soltanto in Italia sono state dedicate a S. Rocco 3000 Chiese con 305 Parrocchie e 64 Paesi con suo stesso nome.


Il Messaggio di San Rocco

S. Agostino scolpisce questi stupendi pensieri: “La Verità come guida luminosa; la Carità come centro e motore; l’Eternità come fine e meta suprema”. Questi intrepidi ideali hanno ispirato tutta la vita del nostro Santo facendone un Apostolo singolare ripieno d’ardore, di grazia, di amore che ripete anche a noi: “Anime Cristiane, Laici, generosi, vaghi di ideali e di divino, questa è la vostra ora!”. Rappresentanti al Concilio è partecipi di un Sacerdozio Santo e Regale mediante il Battesimo e la Cresima, permanente richiamo alla vostra identificazione con Cristo e con Orientamento di ogni vostro apostolato, “siate il lievito non della malizia e della nequizia, vi grida S. Paolo, ma della Verità, della Sincerità, detta Carità”. Perché il Vangelo non è sonnifero, il Vangelo non è un tranquillante, buono a coprire inconfessati e inconfessabili interessi e comodità. Comandamenti e Sacramenti. Messa e Preghiere, Bibbia e Liturgia, tutto ci è stato dato per un unico scopo: Amare. E troppi cristiani non sono altro che delle caricature. Un grande convertito moderno, Bruce Marshall, non ha esitato a gridare e a scrivere che “troppi cristiani moderni non sono altro che degli ipocriti battezzati”. Al mondo sconvolto e inquieto, in drammatica corsa verso gli armamenti, ripetiamo forte che noi “Questa non è l’ora di armarci, ma di amarci!”-. Oggi il Pellegrino della carità ci ripete: “Questa è la grande ora, l’ora vostra apostolica e missionaria, per dare nuova gloria alla Chiesa di Cristo, un nuovo volto cristiano al popolo di Dio e per preparare una nova Pentecoste di luce, di grazia e di pace per tutta l’umanità”.